Consapevolezza in ISO
Consapevolezza in ISO
Come in molti ambiti della vita, la consapevolezza è entrata, in modo ufficiale anche in azienda grazie alle norme ISO 45001 e ISO 9001:2015.
Nel mondo aziendale la consapevolezza può essere considerata un mix di due soft skill legate all’efficacia e all’efficienza e possono essere rappresentate dalla consapevolezza di sé e dalla consapevolezza organizzativa, intesa come consapevolezza di ruolo.
Come la consapevolezza può aumentare la sicurezza aziendale?
La consapevolezza aumenta il coinvolgimento e l’efficienza dei lavoratori in diverse attività e la sicurezza aziendale è una di queste.
In una struttura operativa è importante che i lavoratori conoscano il senso di quello che ognuno di loro fa in azienda. Più persone sono consapevoli delle influenze delle ricadute del loro operato meglio funziona l’intero processo produttivo. Per esempio, smaltire un rifiuto metallico in modo non corretto è un errore non intenzionale e il singolo lavoratore può vedere questo atto come senza ricadute e senza danni, ma non sempre può non essere tale a livello aziendale.
Anche nella sicurezza coesistono un fattore tecnico e un fattore umano, che sono ugualmente importanti perché i flussi di lavoro i processi si svolgano in modo sicuro come previsto dalle norme.
Come si può aumentare la consapevolezza?
Il linguaggio tecnico della norma è veloce, basato su numeri, non richiede “compromessi”. Quello della consapevolezza, invece, è un linguaggio lento, centrato sull’ascolto, o sul rispetto dell’altro e dei suoi tempi, dei suoi ritmi, adatto ad allineare le visioni per creare abitudini. Riuscire a metter insieme questi due aspetti tipici delle Norme ISO e della consapevolezza è possibile, ma richiede un intervento strutturato che coinvolge sia chi si occupa della norma e chi può facilitare la crescita della consapevolezza a livello personale e aziendale.
Per maggiori informazioni contattaci per prenotare una consulenza e vedere come puoi migliorare la sicurezza in azienda.
Articolo realizzato grazie al contributo di Natascia Tonin, facilitatrice e formatrice presso SI FA!